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Intervista a ELENA FERRARA* Senatrice Legislatura 2013-2017

di Silvia Ruspa

Legge 71/2017
Primo provvedimento in Europa contro il cyberbullismo

Nata a Brescia, ma novarese d’adozione,
è stata eletta senatrice nel 2013.
È stata la prima firmataria
della legge 71/2017 di contrasto
al fenomeno del cyberbullismo

Il 7 febbraio2022, in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo la Garante per l’Infanzia e Adolescenza ha presentato la traduzione del Commento Generale n. 25 dell’ONU del 2021 “sui diritti dei minori in ambiente digitale”. Alla luce di questo nuovo documento è ancora valida la sua legge datata 2017?

Ormai quasi dieci anni fa ho iniziato a interessarmi del fenomeno del cyberbullismo e ho sempre ritenuto urgente un aggiornamento della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza rispetto al rinnovato contesto dell’era digitale. L’uso massivo delle tecnologie durante la pandemia e la maggiore consapevolezza di rischi e opportunità hanno creato nuove condizioni d’urgenza per la tutela dei minori sul web. L’attenzione ad un sano rapporto minori/new media deve evitare ulteriori fonti di disagio in un momento così segnato da eventi drammatici come quello che stiamo vivendo.
La Legge 71/17 è perfettamente allineata al Commento ONU ma non solo: quale prima legge di contrasto al fenomeno del cyberbullismo in Europa con il suo approccio educativo e preventivo, ispirato al diritto mite e partecipativo, ha avuto un ruolo di apripista prevedendo sistemi strutturali e coordinati di intervento ai diversi livelli di amministrazione e mettendo la scuola, quindi i ragazzi, al centro della strategia nazionale di contrasto a questa nuova piaga psico-sociale. Nel 2018 presentai a Strasburgo, in commissione Diritti Infanzia del Parlamento Europeo, i contenuti della legge italiana in funzione della stesura della raccomandazione europea – Rec CM (2018)7 – sui diritti dei minori in internet.

Stiamo parlando di nuovi diritti in un società interconnessa o di semplici riformulazioni di diritti già affermati?

La mia Legge non sfugge alla necessità di promuovere nuovi diritti per i minori con particolare attenzione agli “over14” che in Italia, con il Regolamento della privacy del 2018, possono concedere autonomamente il trattamento dei dati personali. Infatti la mia norma prevede che l’adolescente può rivolgere istanza al provider per chiedere la cancellazione di un contenuto lesivo della sua dignità; allo stesso modo, sempre in autonomia, può segnalare la richiesta di rimozione al Garante della privacy. Ma non solo: quel contenuto dannoso (minaccia, diffamazione, uso improprio o illecito di dati personali) può essere messo dalla vittima a disposizione dell’Autorità di sicurezza che, del caso, procede con l’ammonimento del bullo da parte del Questore. A Novara abbiamo già registrato l’utilizzo di tale provvedimento amministrativo in grado di responsabilizzare i prevaricatori bloccando comportamenti dannosi nei confronti della vittima e certamente per lo stesso autore.
Al di sotto di questa età è necessario che il preadolescente si rivolga sempre a un genitore o a un adulto di riferimento e per questo si è provveduto anche a formare un referente competente per ogni scuola. In più punti il Commento n.25 afferma la necessità di ricorrere esattamente a questo tipo di soluzioni da svolgere sempre il più celermente possibile: rimozione dei contenuti, interventi di sostegno alla vittima e di responsabilizzazione dell’autore di condotte malevole evitando la criminalizzazione e offrendo opportunità riparative.

Spiace prendere atto di come queste misure di tutela siano ancora poco conosciute anche nel nostro territorio, come dimostra una ricerca recentemente condotta dalle Università piemontesi quale monitoraggio previsto dalla Legge Regionale n. 2/2018 di contrasto ai bullismi anch’essa nata a Novara per iniziativa del Consigliere Domenico Rossi. A supporto della prevenzione ai bullismi troviamo la “patente di smartphone” per gli studenti di prima media, attività di formazione per docenti e realizzazione di materiale di divulgazione quali l’opuscolo “Contro i bullismi una rete provinciale”. Nelle scuole si sta diffondendo una cultura della legalità in Internet a partire dai diritti e doveri di tutti i “cittadini digitali” e ciò è particolarmente vero a Novara dove si contano oltre 1.500 peer educator formati nell’ambito dei progetti Per Tommaso e Gruppo Noi! Una risposta importante al diritto di partecipazione tanto sottolineato dalla Legge 71/17.